La fruizione di contenuti di qualità, e scientificamente validi, dovrebbe rappresentare la normalità, tuttavia gran parte delle informazioni presenti su internet sono, spesso, fuorvianti, incomplete, errate o totalmente false. In ambito medico, questo aspetto si tramuta in un pericolo reale per gli utenti/pazienti che cercano di accedere a tali contenuti. Al di fuori del circolo degli articoli scientifici presenti sulle riviste di settore o diffuse attraverso piattaforme accademiche, la qualità dei testi e la verifica delle fonti e dell’attendibilità di chi scrive rappresentano un grande problema.
Che cos’è, dunque, un articolo scientifico e come è possibile districarsi nella grande rete telematica tra tutti i contenuti presenti in modo sicuro? È plausibile auspicare il riconoscimento di strumenti validi per certificare l’ autorevolezza dei medici, garantire loro la certificazione sui propri lavori intellettuali e allo stesso tutelare l’utente/paziente finale?
Cos’è un articolo scientifico?
L’articolo scientifico, o pubblicazione scientifica, definisce uno testo redatto da scienziati, tecnici, ricercatori o altre figure attive nella ricerca scientifica, con metodi trasparenti, oggettivi e ripetibili con il fine della divulgazione scientifica. I testi possono descrivere esperimenti o tesi nuove (paper) o rivisitare e ridiscutere testi già pubblicati in precedenza. Oltre al corpo del testo, sono presenti in una pubblicazione un abstract e le fonti bibliografiche. Tra le pubblicazioni scientifiche sono ricompresi anche gli atti di un congresso, ad esempio, o, in alcuni specifici casi, libri.
In sintesi, le pubblicazioni scientifiche rappresentano il metodo principale di comunicazione della comunità scientifica attraverso riviste specializzate che raccolgono, spesso per categorie professionali o argomenti, gli autori. L’uso appropriato e scientificamente accettato di pubblicare i contenuti garantisce alle riviste e agli autori un grado di autorevolezza variabile.
La necessità di comunicare scientificamente
Esiste di certo un momento, nella storia dell’uomo, in cui la scienza e l’alchimia hanno iniziato a prendere strade separate, e l’empirismo rappresenta la corrente scientifica e filosofica che recise definitivamente l’ultimo legame tra questi mondi diametralmente opposti. I “nuovi” scienziati del ‘600 iniziano a pensare che la verità risiede nella prova empirica delle cose e dei fenomeni scientifici per cui in questa epoca inizia a svilupparsi una letteratura scientifica con metodi rivoluzionari per l’epoca.
L’illuminismo, così come la secolarizzazione, in molti paesi europei permise il consolidamento delle metodologie della ricerca scientifica e l’esplosione di riviste scientifiche, ancora oggi un esempio sia per i metodi di ricerca utilizzati che per i contenuti.
Come riconoscere un articolo scientifico: cosa cambia da un normale articolo?
In un normale articolo possono essere descritti fatti o opinioni, di giornalisti o altre tipologie di autori, che rispondono ad un codice deontologico e, in genere, ad uno specifico ordine professionale. Un articolo di giornale, dunque, non esprime necessariamente un fatto, un evento o un esperimento scientificamente rilevante e può limitarsi alla semplice critica soggettiva. Manca dunque la presenza della rilevanza scientifica del fatto, la descrizione dell’esperimento, autori accreditati nella specifica materia in esame, un sistema di fonti ed una rivista riconosciuta nel sistema delle pubblicazioni scientifiche.
Per chi ricerca informazioni scientifiche su internet, esistono motori di ricerca specifici per tali articoli così come sono presenti in molti siti accademici o presso i siti di case editrici di settore. Non sono da considerarsi articoli scientifici quegli scritti che, su carta stampata o online, parlano di medicina o altri argomenti complessi e delicati. Questa categoria di articoli si discosta dalle due categorie prese in esame sinora ed apre un nuovo problema per l’autorevolezza del contenuto e di chi lo scrive.
Come si accredita la divulgazione scientifica su internet?
Gli articoli scientifici sono scritti da professionisti qualificati in una determinata materia per colleghi dello stesso campo, ovvero il linguaggio utilizzato è quello specifico della ricerca scientifica, non sempre facile da comprendere per chi non ha strumenti efficaci. Gli articoli presenti, di giornali e riviste online, si propongono il compito di mediare tra il linguaggio scientifico ed un linguaggio comprensibile a tutti. Tuttavia, i creatori di contenuti, in questi casi, non sempre sono qualificati a parlare di alcuni argomenti e non sempre utilizzano metodi scientificamente validi.
Il risultato del caos dell’informazione su internet è la diffusione di moltissimo materiale di pessima qualità, non attendibile e, spesso, rischioso per chi legge. Dispensare consigli medici, o descrivere patologie e disturbi, senza avere le necessarie conoscenze rischia di mettere a repentaglio la salute dell’individuo e danneggiare il rapporto fiduciario tra medico e paziente. È vero altresì che la comunicazione scientifica non può essere limitata al ristretto circolo degli addetti e che la sintesi intermedia qualificata sia necessaria, se non indispensabile.
Offrire contenuti certificati, verificare l’autorevolezza dei medici, tutelare gli autori delle pubblicazioni e gli utenti finali è la sintesi necessaria per colmare un vuoto, anche normativo, tra la comunicazione scientifica e la comunicazione “comune”. Ethigate, come sistema di verifica e controllo finalizzato alla certificazione di contenuti scientifici online, riconosciuto dall’ Unione Europea, aiuta a creare una rete di autori riconoscibili, autorevoli e certificati; articoli tutelati e scientificamente validi; sicurezza per l’utente finale di non trovare articoli o altri contenuti potenzialmente dannosi per la propria salute.
In conclusione, la prossima frontiera della comunicazione scientifica per il grande pubblico non può non passare da strumenti di garanzia capaci di abbattere la cattiva informazione e contribuire a stabilire e mantenere l’autorevolezza del medico.